Lucca 2008

Emanuele Biagioni

"A P P U N T I   DI   V I A G G I O"

Mostra di pittura in LUCCA,
Loggiato di palazzo Pretorio
14 - 29 giugno 2008

Emanuele mi ha chiesto "due parole" per l' apertura della sua terza mostra lucchese. Non è atto di presunzione da parte mia (visto che sono tutt'altro che critico d'arte) l'avergli detto "sì"; è, invece, un atto dettato da sentimenti di solidarietà per la comunanza di origini (siamo entrambi barghigiani) ed anche da una sorta di nostalgia, di "dolore della lontananza, dell' assenza" (i miei ultimi anni di impegno nell' Università di Firenze sono coincisi, grosso modo, con gli anni della sua frequenza dell' Accademia fiorentina di Belle Arti, dove insegnava il compianto Eugenio Miccini, cui mi legarono rapporti di reciproca, grande stima fin dalla nostra comune frequenza delle lezioni universitarie di Lamberto Borghi).
                   Sicché dovrò mantenermi rigorosamente al di fuori dell'àmbito delle considerazioni riguardanti aspetti d'ordine tecnico o anche relativo a notazioni storico-artistiche. Se non per qualche osservazione attinta a specialisti come Giovanni Bovecchi e Adelinda Allegretti, che di Emanuele e della sua pittura hanno detto in occasione di precedenti sue mostre (a Pietrasanta e a Torino, in particolare) e che ne hanno còlto e sottolineato i riferimenti a - se non proprio le citazioni di - Monet, Sisley, Van Gogh; e altri grandi maestri del passato.
                   Cercherò invece di tentare, delle opere qui esposte, una "lettura"più propriamente "psicologizzante".
                    A partire dalla quasi costante presenza, nei paesaggi, di una ampiezza e di una profondità spaziale (con linguaggio cinematografico è possibile parlare di autentici "campi americani") entro cui, spesso, minuscole, soltanto accennate figure umane, nel contrasto fra grandiosità e minimezza, suggeriscono il sentimento di una solitudine e di unsilenzio che ne fanno immaginare intense meditazioni: solitudine e silenzio, due condizioni psichiche ricorrenti nelle allusive opere di Emanuele.
                    E, insieme, serenità ed anche malinconia: la loro suggestione è fin nei colori - tenui, soffusi - più di frequente utilizzati; come nelle nebbie, che sembrano costituire - anch' esse - uno dei temi prediletti. Con l' eccezione di alcune vedute lucchesi, ove l' intensità cromatica esprime forse un profondo coinvolgimento affettivo dell' artista per questa città-scrigno d' arte.
                    Talora, poi, il quadro - o la visione sinottica di più d' uno di essi - pone a confronto quella piccolezza degli esseri umani rispetto (quasi in un echeggiamento di motivi leopardiani e, poi, pascoliani) all' imponenza della natura (le campagne di pianura, le spiagge, i mari ora calmi ora impetuosi, i cieli col sole in tramonto ma ancora possente o con la luna occhieggiante fra i rami di alberi altissimi...); e, altrove, comparano quella piccolezza delle figure umane con la maestosità a volte titanica di opere che pure sono dell'uomo (in controluce si stagliano all' orizzonte i profili di capolavori architettonici  quali San Pietro a Roma, San Marco e San Giorgio a Venezia, o il patrio, per noi, Duomo di Barga; e via elencando): e ce ne derivano, come dagli "effetti di luce vibrante" sottolineati da Giovanni Bovecchi e da Riccardo Nencini, emozioni di stupore; e - di nuovo pascolianamente - un sentimento del mistero.
                    E' in sostanza, questa di Emanuele, una pittura che "fa bene dentro": a noi che oggi, nota la Allegretti, "immersi nella frenesia e nel traffico cittadini" e, aggiungo, nell' ansietà costante della fretta del "fare" (anche un viaggio), tendiamo a dimenticare - o già abbiamo ormai dimenticato - il gusto della pausa, del tempo sospeso nella riflessione e, considera Bovecchi, "nell' 'appuntare' le memorie dei luoghi" - come nel titolo di questa mostra: proprio "Appunti di viaggio" -: con la conseguente possibilità di afferrare, fermare, stringere in cuore a lungo la bellezza di un' esperienza, di una emozione, di un sentimento profondo.
Prof. Antonio CORSI 
 
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Uno dei pochi pittori oggi presenti che fanno parlare di verità la luce,di forza la materia, di energia le forme.
Nazareno Augusto